venerdì 3 dicembre 2010

ANDREA BERTOTTI - NIENTE SCONTI AGLI ONOREVOLI

Il 16 dicembre 2010, in occasione della manifestazione “ROCCIAMELONE Arts & Crafts by NIGHT” (notte bianca delle arti in Borgo Vecchio Campidoglio a Torino, organizzata dal MAU, Museo d’Arte Urbana e promossa dal Progetto FaciliTO Campidoglio del Comune di Torino e dalla Circoscrizione IV della Città di Torino) presso la Galleria MOMUS arte e design di via Rocciamelone 12/D a Torino, si terrà l’inaugurazione della mostra di ANDREA BERTOTTI, “NIENTE SCONTI AGLI ONOREVOLI” a cura di Elena Vigiano.
Niente sconti agli onorevoli - Andrea Bertotti (foto gentilmente concessa dall'artista Andrea Bertotti)
 
“Andrea Bertotti pittore e scultore, che vive e lavora a Torino, esprime una grande versatilità nell’uso concreto delle parole, andando a trovare i significati più intrinseci e reconditi,  rielaborandoli dal punto di vista formale, cromatico, materico e plastico, utilizzando prevalentemente acrilici, terracotta, plastilina e altri supporti disponibili. L’esempio più significativo del suo talento, nel trasformare le parole in arte, in un triangolo semiotico peirceiano,  lo troviamo nel “MISTERO DELLA SEDE”: il giornale che dal 2000 cura personalmente, dipingendo ogni giorno, 10 pagine di quotidiani, ordinate in raccoglitori. Un’altra serie di ‘rubriche’ pittorico grafiche è “Niente sconti agli Onorevoli”, nella quale Onorevoli sono coloro che si sentono autorizzati a chiedere sconti o favori perché rappresentanti di interessi terzi. “ Niente sconti agli Onorevoli” si lega anche al riconoscimento dei diritti d’autore sullo slogan "You are, we car", che  ha accompagnato la campagna pubblicitaria della nuovo marchio Fiat  e della Cinquecento ‘2.0’. Anche il saggio “Cane-CHI” ridisegna la sua coda come @  in funzione della vicenda giudiziaria con Fiat-515 e del rilievo avuto dalla memoria m@il nell’ istruttoria. In mostra la tazza da caffè “Tanta-C”, con allegato  il bugiardino. La tazza costituisce un contenitore superficiale e viene presentata con le istruzioni per la sua fabbricazione. Rientra  nella categoria degli integratori e-motivi.  Si vedranno inoltre: il tappeto FuckHero ( it. Fotti l’Eroe e fonet. fachiro ) metafora dell’eroico  senso di giustizia, che molti umani calpestano per poter conservare il loro status; e Lina la “bambola di gas”. In lei l’artista interpreta il concetto di contenimento vs espansione, partendo dal principio che il desiderio umano spinge all’espansione, senza porsi limiti. Lina offre alle molecole confini tondeggianti  e morbidi per una libertà ‘registrabile’: gas eravamo e gas ritorneremo.”

Elena Vigiano

Titolo mostra :  ANDREA BERTOTTI  “NIENTE SCONTI AGLI ONOREVOLI” a cura di  Elena Vigiano. 
         
Inaugurazione - Vernissage:   Giovedì 16 dicembre 2010, dalle 18:30 alle 24:00.

Periodo Mostra:   16  dicembre  2010  -   28 gennaio 2011. 

Orari:    Lun.-Ven   10:00-13:00; 14:30-18:30
             Sabato su appuntamento.

Location:  Galleria MOMUS arte e design,
                 via Rocciamelone 12/d, 10143 TORINO.
                 Tel.: 011-0568932.
                 E-mail: info@momustorino.com
                 www.momustorino.com

INGRESSO LIBERO

Ufficio Stampa e Organizzazione:  Associazione MOMUS arte e design.

Per info:  info@momustorino.com   Tel. 011-0568932.

Per informazioni sull’artista e sulle opere: http://www.momustorino.com/index.php?option=com_content&view=article&id=91&Itemid=98

martedì 30 novembre 2010

E' nato il nuovo HABITAT-DECOR.IT !!!!

Habitat Decor inaugura il suo nuovo sito: rinnovato nella grafica, di facile utilizzo con tanti nuovi prodotti e tante novità.

Per festeggiare i suoi primi due anni di attività, il sito e-commerce Habitat Decor cambia dominio passando al più consono www.habitat-decor.it, cambia look e propone nuove funzionalità, nuovi prodotti tutti all’insegna del design, dalle grandi marche ai piccoli produttori artigianali, ai giovani designer per dare sempre maggiore attenzione alla qualità e all’artigianalità del prodotto di design rigorosamente made in Italy.
Grande attenzione è rivolta al singolo articolo: descrizioni più chiare, scelta multipla d’acquisto secondo tipologia di colore e di dimensione, nuove foto ad alta definizione per dare opportunità all’utente di apprezzare al meglio la qualità dei prodotti offerti.
Maggiori servizi di consulenza per l’arredamento, nuovo sistema di spedizione affidato all’azienda Bartolini Corriere Espresso, leader nelle spedizioni nazionali ed internazionali.
Sistemi di pagamento semplici ed intuitivi, massima sicurezza nelle transazioni attraverso pagamenti su circuito sicuro PAYPAL oppure con semplice bonifico bancario.

Il nuovo sito porta Habitat Decor nell’era del 2.0: possibilità di condivisione e funzionalità di “passaparola”, per condividere con tutti le informazioni e gli articoli che più ti interessano.

E novità assoluta: il BUONO HD!!! Per regalare a chi vuoi la possibilità di scegliere l’articolo che più piace all’interno del vasto catalogo prodotti HD.

Iscriviti alla nostra Newsletter, è gratuito!!

Avrai così l’opportunità di essere sempre informato sulle nuove collezioni e potrai accedere alle numerose offerte che Habitat Decor dedicherà ai suoi utenti più affezionati.

Vai a habitat-decor.it

martedì 23 novembre 2010

IMPRESA DOCET: incontri imprese-studenti per scoprire la qualità del design made in Italy

Organizzato dall' ADI, Associazione per il Disegno Industriale fondata a Milano nel 1956, Impresa Docet è un'iniziativa del Dipartimento Imprese dell'ADI per mettere in contatto le imprese del design con i futuri giovani progettisti del domani.

Il progetto prevede una serie di incontri, con sede a Milano, tra i rappresentanti delle più importanti aziende del design italiano e studenti universitari delle facoltà di design, architettura e ingegneria per raccontare il reale mondo della produzione del design  di altissima qualità e dall'indiscusso valore estetico.
Dall'idea alla prototipazione, lo sviluppo e l'ingegnerizzazione del progetto-prodotto fino alle più moderne tecniche di visual-product e marketing: l'intero processo progettuale e produttivo delle migliori aziende al mondo.

Il tutto condensato in sette appuntamenti per l'anno accademico 2010-2011, ciascuno della durata di 120 minuti per ascoltare, confrontarsi e imparare da imprenditori, art director, ingegneri e direttori marketing, rappresentanti di sette tra le migliori aziende italiane associate all'ADI.



Il primo incontro si è svolto il 25 ottobre 2010, con protagonista l'azienda Bticino, leader mondiale nella produzione delle apparecchiature elettriche in bassa tensione e vincitrice di due Premi Compasso d'Oro per Living (1989), rappresentata dal suo Vicedirettore Generale e Direttore Ricerca e Sviluppo. (Per visualizzare i video e tutte le recensioni dell'incontro http://impresadocet.wordpress.com).

Il secondo incontro si terrà il 23 novembre 2010 alle ore 17,00 e vedrà protagonista l'azienda MOROSO, fondata nel 1952 e leader inernazionale nella progettazione e realizzazione di divani, poltrone e complementi d'arredo di elevata qualità estetica e attentissima alla ricerca di nuove tecnologie e utilizzo di materiali innovativi.
Le parole d'ordine sono: Ascolto - Design - Qualità globale - Rispetto per l'ambiente.
Da anni l'azienda collabora con i più grandi designer internazionali da Ron Arad, Carlo Colombo, Mark Newson fino ad arrivare a Patricia Urquiola, icona femminile del design contemporaneo.

A rappresentare l'azienda, Karmelina Martina, nata a Sarajevo e dal 2006 responsabile dell'ufficio sviluppo prodotto dell'azienda Moroso e designer della poltrona Helix e dei pouf Twist again presenti nel catalogo Moroso dal 2008-2009.

Alle domande poste dall'ADI in anteprima alla designer sui consigli da dare ai giovani futuri designer e sull'importanza delle giovani leve all'interno dell'azienda Moroso, Karmelina Martina risponde:
"... Il nostro è un mestiere il cui risultato è dovuto ad un lavoro di gruppo. Il mondo dell'industria è fatto di varie figure che lavorano insieme come in un organismo. Ogni persona che desidera intraprendere questo percorso deve capire dentro di sè quale di queste sfumature sente proprie...
....I giovani nella nostra azienda sono una grande risorsa. Sono portatori di nuove idee, punti di vista diversi, nuove conoscenze. La loro curiosità ci permette di esplorare realtà altrimenti non programmate....
.... Credo che il confronto tra studenti e aziende sia indispensabile. E' come un rapporto tra madre e figlio, in cui convivono apprendimento e insegnamento..." (per la lettura completa dell'intervista  http://impresadocet.wordpress.com )

Un' occasione importante, quindi, per ogni studente laureando per entrare in contatto diretto con il mondo del lavoro, conoscendo le imprese migliori da vicino, imparando fin da subito a relazionarsi con i committenti del domani.

Gli appuntamenti per il 2011 sono:

- 25 gennaio - TECHNOGYM
- 22 febbraio - ALESSI
- 22 marzo - ARTEMIDE
- 19 aprile - PIAGGIO
- 24 maggio - KARTELL

Appuntamento quindi per MARTEDI' 23 NOVEMBRE 2010, ore 17,00-19,00 presso lo Spazio Sagsa, Via Ripa di Porta Ticinese, 111 -  Milano.

Per info :   http://impresadocet.wordpress.com

venerdì 19 novembre 2010

BORGOCAMPIDOGLIO.IT: il primo Borgo 2.0 d'Italia

L'antico Campidoglio di Torino diventa il primo Borgo 2.0 in Italia a offrire una comunicazione multicanale agli utenti: la professionalità e cordialità dei commercianti incontrano le esigenze economiche e tecnologiche dei clienti nel nuovo Centro Commerciale Virtuale all'Aperto BorgoCampidoglio.it.

Torino –‒ È stato inaugurato giovedì 18 novembre 2010 BorgoCampidoglio.it, il primo Borgo italiano a fare un salto in avanti per qualità e servizi al cittadino. Un insieme di servizi e comunicazioni forniti gratuitamente agli utenti in modalità multicanale, ovvero tramite web, telefono, internet mobile, e-mail, cartaceo e presto TV. Gli utenti possono così accedere, nel modo a loro più comodo, ad informazioni su prodotti, servizi, sconti e promozioni.
Una moltitudine di strade e isolati formano il più grande Centro Commerciale Virtuale all'Aperto nel cuore di una città come Torino, il cui portale internet già nelle prime ore di attività ha avuto più di 200 visitatori.
Oltre ai servizi offerti già dai “cugini” ViaCalandra.it e ViaGMazzini.it, il nuovo BorgoCampidoglio.it offre schede delle attività commerciali ancora più ricche di informazioni ma anche più semplici da consultare e la possibilità di salvare gratuitamente i riferimenti dell'esercizio commerciale sul proprio navigatore satellitare e cellulare in un click. Inoltre anche i commercianti senza accesso ad internet possono ricevere i messaggi degli utenti perchè gli vengono inoltrati tramite fax, con possibilità di rispondere via telefono o SMS.
Anche BorgoCampidoglio.it ha un proprio numero di telefono unico per gli utenti: 011 198 388 68 che risponde 24h su 24h con informazioni su negozi, percorsi e promozioni. La newsletter e la presenza sui social network permette agli utenti di rimanere costantemente aggiornati su sconti e promozioni.
Stiamo sperimentando con alcuni commercianti anche la pubblicazione del catalogo di prodotti, completo di foto e dettagli e consultabile tramite internet e telefoni mobili.
“Quelli che proponiamo sono i commercianti 2.0, al passo con i tempi, con cui è facile comunicare anche da casa e che hanno la cordialità e l'esperienza di una volta –‒ commenta Fabio Rossini che guida l'azienda torinese creatrice dei Centri Commerciali iStreet –‒ siamo fiduciosi del successo di questo nuovo Centro Commerciale che ha totalizzato un buon numero di visitatori già nelle prime ore di attività. E' difficile muoversi su Torino perchè non sempre possiamo contare sulle istituzioni o sulle associazioni, non c'è sempre la volontà di rinnovarsi senza perdere la tipicità dei negozi del centro. Siamo sempre stati convinti e ne otteniamo dimostrazione –‒ conclude il manager –‒ che i negozianti possono fare la differenza nell'economia di tutti”.
Il Borgo Campidoglio ha radici nel lontano 1880 ma ha saputo rinnovarsi nel corso dei decenni con iniziative molto valide come il MAU –‒ Museo d'Arte Urbana –‒ ed oggi con BorgoCampidoglio.it, il Centro Commerciale che vi farà innamorare del Borgo.

Sito internet: http://www.borgocampidoglio.it

martedì 5 ottobre 2010

ONE WAY - Comunicare prescindendo dall'ascoltatore a cura di Silvio Valpreda


Comunicare, l’azione funzionale a trasmettere un’informazione da un soggetto ad un altro soggetto, molte volte è sostituita  da una pulsione autoaffermativa a buttare fuori ciò che si ha dentro, a raccontare se stessi prescindendo dall’ascoltatore.

In questo progetto sette artisti (o collettivi di artisti) si confrontano con la comunicazione unidirezionale nella quale il soggetto che trasmette il messaggio non si cura della soggettività dell’ascoltatore: comunica verso chiunque gli possa prestare attenzione e non si aspetta risposta.

La scelta degli artisti è stata effettuata tenendo conto del loro percorso personale nel quale la tematica del messaggio generalizzato o unidirezionale è stata eletta a terreno privilegiato di indagine.

Nel selezionare i progetti dei singoli autori si è anche voluto dare spazio ad una pluralità di strumenti espressivi e di contesti culturali che aiutano lo spettatore ad essere stimolato secondo modi e piani interpretativi diversi.

Alla collettiva partecipano con installazioni e video, artisti nazionali e internazionali quali: Heiko Beck (D), Julia Steuernagel (D), Silvio Valpreda (I), Fannidada (I), Alt group (Dk-U.S.A), Paolo Mandolino (I), Sato Kawabata (J).

La mostra “One Way”, prima di approdare a Torino, sarà presentata per la prima volta in Italia in occasione della manifestazione “Private Flat – Arte Contemporanea in spazi privati” che si terrà a Firenze dall’8 al 10 ottobre 2010, evento organizzato dall’associazione omonima fiorentina e oggi giunto alla sua sesta edizione con l’emblematico titolo “Brucia Babilonia”: linguaggi, culture e comunicazione per rappresentare le differenze e le contraddizioni del mondo contemporaneo.

Per informazioni sugli artisti e per consultare il materiale fotografico: www.momustorino.com sezione ARTISTI.

Inaugurazione – Vernissage : Venerdì 15 Ottobre 2010 dalle ore 18,30.

Location: Galleria Momus arte e design

              Via Rocciamelone 12/D

              10143 TORINO.

              Tel. 011-0568932

              www.momustorino.com

Periodo mostra:  dal 15 Ottobre al 5 Novembre 2010  compresi.

Orario: LUN-VEN   10:00-13:00; 14:30-18:30
           SABATO         su appuntamento.

Organizzazione e ufficio stampa:  Associazione Momus arte e design

Ideazione mostra: Silvio Valpreda

Per informazioni:  info@momustorino.com  Tel. 011-0568932

mercoledì 1 settembre 2010

Progettare l'ospitalità: concorso NABA 2010

Nell'antica Grecia l'ospitalità era indicata con il termine "xenia" e stava a delineare i precisi rapporti che dovevano intercorrere al tempo tra ospite e ospitante, rapporti che celavano concetti divini e spirituali, essendo radicata la credenza che in ogni viandante o mendicante che bussava alla porta, si nascondesse un essere divino.
Da qui il famoso detto: L'ospite è sacro!
Una precisa relazione fra individui o gruppi di individui che si concretizzava in uno scambio reciproco e rituale di doni, che fossero il vitto, l'alloggio o il dono d'addio che ogni ospitante doveva offrire al proprio ospite come segno di rispetto e di benevolenza: un meraviglioso atto di civiltà che univa ospite e ospitante in un rapporto che si trasmetteva di generazione in generazione.

Ma come viene intesa oggi l'ospitalità?

Il concetto di ospitalità oggi è oggetto di ricerca in vari settori che vanno dal turismo, all'urbanistica, alla comunicazione, alla logistica, fino ad arrivare al rapporto più intimo dell'accoglienza privata.
Il continuo movimento dell'uomo moderno, il problema dell'integrazione di più culture e civiltà differenti in un ottica di globalizzazione di tutto e di tutti: l'ospitalità non è più solo accogliere temporaneamente nel proprio nucleo familiare un viandante o un parente, ma è inserire nella maniera più naturale possibile l'immigrato all'interno della propria comunità, rendere piacevole un soggiorno turistico, migliorare e rendere "accogliente" qualsiasi luogo contemporaneo concernente l'attesa che sia esso l'ufficio, l'ospedale, la stazione, la banca o l'istituzione orientativa, combinare in un ambiente abitativo spazi collettivi e di condivisione a spazi legati all'intimità e alla privacy.

L'ospitalità concerne oggi anche nuovi modi di comunicare un luogo o un servizio, nuove frontiere del marketing per nuovi prodotti, nuovi percorsi, fisici e non, per accoglie estranei, cittadini o singole persone all'interno del nostro mondo, nella nostra civiltà, nella nostra città, nel nostro ufficio o nella nostra casa.
Tutto questo in un mondo sempre più teso all'individualismo e ricco di contraddizioni e veloci trasformazioni.

Sui concetti di ospitalità e di accoglienza nel mondo moderno è incentrato il nuovo concorso 2010 di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, che per festeggiare i suoi primi 30 anni di vita ha deciso di mettere in palio 8 borse di studio a copertura totale per partercipare ai suoi corsi biennali e ai master di 1° livello per l'anno 2010-2011.
Con il tema dell'ospitalità, NABA vuole interrogare i futuri potenziali studenti, chiedendo loro di indagare le trasformazioni dell'identità, dei territori e delle forme di comunicazione e di vita del mondo contemporaneo attraverso le arti visive, il design e la moda.

Le 8 borse di studio in palio riguardano l'iscrizione ai seguenti 8 corsi e master:

- Arti Visive e studi curatoriali - Biennio.
- Design della comunicazione - Biennio.
- Design del Tessuto e dei Materiali - Biennio.
- Film e NewMedia - Biennio.
- Product Design - Biennio.
- Digital Exhibit and Set Design - Master 1° livello.
- Interior Design - Master 1° livello.
- Photography and Visual Design - Master 1° livello.

Per ognuno dei singoli corsi, sono richiesti 8 specifici e differenti progetti secondo il corso a cui si riferiscono e a cui si è più inclini e saranno giudicati da specifiche giurie per ogni settore di riferimento.

Citeremo, come esempi, 3 bandi specifici.

- Bando per il Biennio di Design del Tessuto e dei Materiali: il tema è esplorare e progettare il mondo delle superfici, dei tessuti e dei nuovi materiali che vengono coinvolti nei processi creativi, progettuali e produttivi del design, della moda e degli interni. Il Tessere è un termine collegato alla tessitura, all'azione di mettere in relazione. Il progetto concerne l'ideazione di una texture, un pattern, un prodotto tessile da impiegare nei settori dell'ospitalità per comunicare una specifica identità.
Per informazioni e scaricare il bando specifico http://www.master-naba.com/gfx/pdf/Bando_Design_del_Tessuto_e_dei_Materiali_ITA.pdf

- Bando per il Biennio di Product Design: il tema è pensare ad un sistema integrato per sportelli riservati al servizio pubblico interpretando le necessità del cliente finale, l'attesa, l'informazione chiara e puntuale per mettere la persona a proprio agio. Le domande a cui dare risposta sono come accogliere, come porsi, come ascoltare, come creare i presupposti per una relazione duratura con il cliente. Il tutto in modo da creare un sistema innovativo e funzionale che scardini i vecchi parametri basati sulla coda informale e sullo stress dell'attesa.
Per informazioni e scaricare il bando specifico http://www.master-naba.com/gfx/pdf/Bando_Product_Design_ITA.pdf

- Bando per il Biennio di Interior Design: quale idea per una casa proiettata verso il futuro? Lo spazio domestico è inteso come intimo spazio del vivere quotidiano. Ma come può combinarsi l'intimità con la condivisione, l'interno con l'esterno, l'aperto con il chiuso, il positivo e il negativo, l'introspezione e l'estroversione? L'area di progetto sta all'interno di queste dicotomie: il tema è il progetto della soglia della casa, luogo principe di prima relazione tra abitante, ospite e ambiente esterno, come spazio di interscambio tra dentro e fuori, tra inclusione ed esclusione, tra uomo e collettività.
Per informazioni e scaricare il bando specifico http://www.master-naba.com/gfx/pdf/Announcement_Interior_Design_ING.pdf

Scadenza per la consegna degli elaborati: 30 settembre 2010.

Per informazioni e iscrizioni infomaster@naba.it, www.master-naba.com, oppure chiamare il Dipartimento Master e Bienni NABA tel.   +39  02  97372264.

In bocca al lupo!!!

NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano, creata nel 1980 e legalmente riconosciuta dal MIUR - Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, è la più grande e innovativa accademia privata italiana. Offre corsi di primo e secondo livello nel campo del design, del fashion design, della grafica, delle arti multimediali, delle arti visive, della scenografia, per i quali rilascia diplomi accademici equipollenti ai diplomi di laurea universitari. Nel dicembre 2009 è entrata a far parte del gruppo Laureate International Universities (www.laureate.net) leader globale dell’istruzione superiore nel campo delle arti e del design.

Bruno Rainaldi: l'insostenibile leggerezza del ... metallo

Sulla copertina del suo nuovo catalogo di novità 2010 si legge "BRUNO RAINALDI - designer da marciapiede".

Non tanto per identificare uno specifico campo applicativo della sua arte, quanto per sottolineare, con modestia e se vogliamo ironicamente, il fatto che Bruno Rainaldi deve la sua genialità e il suo successo all'esperienza sul campo ed a grandi intuizioni manageriali, che l'hanno portato ad essere uno dei migliori designer italiani, pur non avendo alle spalle una specifica istruzione accademica a riguardo.

Responsabile di uno dei più noti showroom milanesi di design, Maddalena De Padova, e socio di Enrico Baleri nella società di comunicazione e strategie commerciali per aziende e punti vendita di design contemporaneo: questo il suo background lavorativo.

L'esperienza diretta, la creazione inevitabile di un gusto personale eclettico ma nello stesso tempo essenziale, lo studio e l'applicazione della sua creatività lavorando a diretto contatto con le più grandi aziende artigiane del design e una profonda conoscenza delle regole del mercato e della comunicazione, lo portano a collaborare come direttore artistico e designer con le più grandi aziende italiane del design.

Alivar, MDF, Mussi Italy, Sintesi e ultime ma non ultime Opinion Ciatti e Terzani s.r.l. sono tutt'oggi suoi instancabili sostenitori dedicando ai progetti del designer milanese la maggior parte dei propri cataloghi.

E' il 2002, l'anno della vera consacrazione e due sono i motivi principali: la fondazione di MOCO extra ordinary furniture (oggi distribuita da minottiitalia), una collezione di mobili e complementi firmati da eccellenti giovani designer, oggetti dalle originali forme, essenziali e mai banali, con curiosi nomi accattivanti (cosa che contraddistingue ogni progetto di Bruno Rainaldi e dà ad essi notevole valore aggiunto); l'apertura, in collaborazione con la collega designer Marta Giardini, di Entratalibera, uno spazio polifunzionale di 800 mq in c.so Indipendenza a Milano, galleria, showroom, concept store, spazio di rappresentanza dove le collezioni dei due designer possono confrontarsi con le opere di ospiti illustri nel campo del design e dell'arte contemporanea nazionale ed internazionale e dove si possono osservare ed acquistare prodotti di tutte le aziende con cui i due designer collaborano (Opinion Ciatti, Mussi Italy, ImperfettoLab).

Librerie, tavoli, sedie, divani, poltrone, letti, accessori e illuminazioni: questi i campi di applicazione del designer Bruno Rainaldi.
Il materiale prediletto è il metallo: alluminio, acciaio specchiato soprattutto, lamiere di vari formati e declinate in infinite sfaccettature.
Le caratteristiche predominanti: l'essenzialità del disegno, la libertà d'utilizzo, la versatilità compositiva, ma anche un nuovo gusto del lusso dove progetti tradizionali vengono reinterpretati in chiave contemporanea utilizzando nuovi materiali come il plexiglass o il metallo al posto del vetro o della stoffa.

Ecco alcuni esempi.
Anastasha design Bruno Rainaldi by Terzani - Immagine tratta dal sito www.terzani.com

La serie di lampade ANASTACHA: una leggera ed essenziale struttura in metallo contenente il corpo illuminante, affusolata e tecnica, ma circondata da diffusori in plexiglass nero o trasparente tagliato a laser a formare eleganti e stilizzati disegni floreali, di gran classe.
Magdalena design Bruno Rainaldi by Terzani - Immagine tratta dal sito www.terzani.com

Gusto metropolitano per gli interessanti riflessi rigati e circolari nella collezione di lampade MAGDALENA in metallo disegnato e tagliato con tecnologia Laser 3d, disponibili nella versione placcato stagno, verniciato bianco o con applicazioni manuli di foglia oro o argento.
Orten'zia design Bruno Rainaldi by Terzani - Immagine tratta dal sito www.terzani.com

Un romantico giardino di luce sulle pareti per la collezione di lampade ORTEN'ZIA: serie di palle sferiche in metallo realizzate saldando a mano graziosi petali placcati nichel o oro 24k.
Materiali preziosi e una forte attenzione per le lavorazioni artigianali.

E come si fa a non conoscere l'ormai famosissima libreria PTolomeo?
Ptolomeo design Bruno Rainaldi by Opinion Ciatti - Immagine tratta dal sito www.entratalibera.mi.it

Di tutti i suoi progetti, merita una menzione speciale: la libreria PTOLOMEO, vincitrice del premio Compasso d'oro 2004, nasce come elemento a colonna singolo, per essere declinata oggi in una notevole varietà di composizioni e moduli tanto da dar vita ad una vera e propria "PTolomeo Family".
Le innumerevoli pile disordinate di libri e cd disseminati liberamente e caoticamente per casa, sono state l'ispirazione per questa libreria a colonna in metallo, pensata per la libera installazione, dove la struttura portante e i ripiani in sottilissima e resistente lamiera verniciata o in acciaio inox lucido, scompaiono completamente alla vista in favore dei libri, delle riviste e dei cd stessi, lasciando in chi osserva la medesima sensazione di caotico e liberamente collocato: la struttura c'è ma non si vede.
Allover design Bruno Rainaldi - Immagine tratta dal sito www.entratalibera.mi.it

Inevitabilmente, un'intuizione così geniale ha influenzato gran parte della produzione odierna di Bruno Rainaldi che nelle nuove collezioni 2010 propone nuove interpretazioni e funzionalità partendo dai medesi concetti.
Ci troviamo così ad osservare esterefatti libri e cd fluttuanti se guardiamo la nuova libreria a parete ALLOVER: 4 moduli, 3 mensole a C per libri e cd e un modulo anta per occupare ogni spazio della parete senza sprechi di vuoti e per una libertà assoluta di composizione.

Per gli amanti dell'ordine assoluto, così come per chi ama la casualità di un disordine apparente!
Bad Buddy design Bruno Rainaldi - Immagine tratta dal sito www.entratalibera.mi.it

Libera interpretazione anche per la serie Bad Buddy: un parallelepipedo e un cubo in mdf laccato dislocabili a parete, a colonna, a mobile contenitore unendo i singoli elementi in maniera sfalsata grazie a distanziatori e a basi in acciaio inox lucido. Sovrapposizioni verticali o lineari aggregazioni orizzontali, sospesi a parete o liberamente posizionati in camere da letto e soggiorni: nuove composizioni e nuovo rigore per un effetto di "perfezione imperfetta".

Ma accanto a tutto questo Bruno Rainaldi il "designer da marciapiede" si contraddice e ci stupisce e partendo dall'osservazione degli oggetti di uso quotidiano, quelli più inaspettati, dà vita a nuovi progetti ed inedite collaborazioni artistiche.
TAB.U design Bruno Rainaldi by Opinion Ciatti - Immagine tratta dal sito www.entratalibera.mi.it

E' il caso degli sgabelli TAB.U in alluminio "stropicciato" a mano: come tante lattine schiacciate e lasciate per strada.
Freedom design Bruno Rainaldi with Davide Medri - Immagine tratta dal sito www.entratalibera.mi.it

Oppure il glam design dei progetti artistici Freedom e Piercing realizzati in collaborazione con l'artista Davide Medri: una grossa catena luminosa rivestita in mosaico a specchio, oversize per Freedom; un'applique ancorata al muro come un "piercing" sempre in mosaico a specchio. Oggetti lussuosi e se vogliamo anche un po' kitsch.

Tutto questo è "Bruno Rainaldi - designer da marciapiede": allo stesso tempo semplice e sofisticato, minimale e fastoso.

giovedì 19 agosto 2010

Slevin-Patto Criminale: decori anni '70 ed eclettismo anni '30.

New York.

Città ideale per ambientare uno dei migliori gangster-movie degli ultimi anni.

Diretto nel 2006 da Paul McGuigan, Lucky Number Slevin è un film coinvolgente e surreale, l'incredibile storia di una vendetta a lungo premeditata, ma raccontata in modo ironico ed enigmatico con un susseguirsi di scene fumettistiche, riferimenti tarantiniani, flash back sfumati e situazioni al limite dell'assurdo tanto da coinvolgere lo spettatore fino alla rivelazione finale inaspettata.

Un'incredibile favola noir, per certi versi romantica e giocosa, stilisticamente elegante, con una fortissima attenzione ai dettagli: la destrutturazione narrativa spaziante ed enigmatica, la caratterizzazione dei personaggi politicamente scorretti e ironicamente grotteschi, le ambientazioni oniriche, quasi a voler volutamente rendere la storia adatta ad ogni luogo e ad ogni tempo.

La stessa attenzione ai dettagli la ritroviamo nelle scenografie di François Seguin che sembrano interpretare perfettamente la dualità di generi caratterizzante il film: l'ironia e lo scherzo della commedia insieme alla violenza e la tensione del thriller.

Due, le locations principali: gli appartamenti del protagonista e della "ragazza della porta accanto" all'interno di un classico palazzo newyorkese di inizio secolo adornato dalle immancabili scale antincendio in facciata; gli attici dei due boss malavitosi situati in due grattacieli gemelli dalla caratteristica architettura modello "ziggurat" degli anni'30 con mattoni faccia vista.

Il risultato è il trionfo della decorazione e dell'uso del colore.

L'appartamento dell'"ignaro" protagonista Slevin è dominato dal nero lucido: il corridoio total black illuminato da faretti alogeni a vista su monolitici supporti lignei; il pavimento in legno verniciato; gli stipiti delle porte; la cucina in stile nautico con pomelli in ottone; fino all'incredibile carta da parati della camera da letto caratterizzata da grossi scacchi neri e specchiati, l'alcova del vero single anni'70.

Quello che salta più agli occhi è però l'incredibile accostamento della "toile de jouy" color carta da zucchero del disimpegno con le maioliche portoghesi a grossi ottagoni floreali su fondo nero della cucina adiacente.
Il tutto volutamente stridente con la favolosa carta da parati a fioroni giallo-beige e azzurrino su fondo di foglie verdi della zona soggiorno (un trionfo anni'70) direttamente collegata alla cucina, con il grande divano in pelle nera invecchiata e una quantità di quadri e grosse stampe appoggiate ai muri nell'attesa di essere un giorno appesi.

Le stesse caratteristiche vengono riproposte nell'appartamento della "ragazza della porta accanto" (un'eccezionale Lucy Liu in veste sbarazzina) dove il colore d'entrata è questa volta un accecante rosso vivo.
In questo caso gli accostamenti non sono più stridenti, ma delicati e graduali quasi a delineare al meglio la femminilità della padrona di casa.

Dal rosso acceso dell'entrata e della zona cottura si passa ad un delicato verde acqua-celeste della zona giorno con grandi divani in tessuto azzurro chiaro disseminati di cuscini rossi e marroncini, per passare infine a tutti i toni del marrone nella camera da letto direttamente collegata.
I decori delle tappezzerie sono ancora i grandi fiori anni'70 e i grossi disegni geometrici sinuosi che rendono i due appartamenti surreali e giocosi proprio come la storia che in essi si svolge.

Merita una piccola citazione l'appartamento della ex-fidanzata del protagonista descritto in uno dei suoi flash back: un tripudio di bianco e nero, negli arredi, nell'oggettistica, nei tessuti, nelle tappezzerie: righe orizzontali e verticali accostate a decorazioni geometriche e floreali baroccheggianti al limite della sopportazione visiva ad evidenziare in maniera volutamente esagerata l'atmosfera surreale del racconto.

Totalmente differenti da questa decorazione fantasiosa, si presentano invece i due attici dei cattivissimi boss.
La scena si svolge quasi esclusivamente nello studio: il luogo principe della gestione degli affari, anche quelli "sporchi".

Nei due casi, quello che appare è eleganza e lusso smisurati, ma non ostentati in maniera volgare: il mogano e il marmo bianco e nero per lo studio del "Boss"; l'ottone e il plexiglass per lo studio del "Rabbino" con richiami wrightiani negli arredi e nelle geometrie metalliche.

Curioso è inoltre l'utilizzo di pareti vetrate in entrambi gli studi a definire i diversi ambienti: nel primo caso pareti a grossi scacchi in vetro smerigliato nei colori ambra e arancio ad accordarsi perfettamente al mogano delle pareti intarsiate e dei mobili; nel secondo caso pareti vetrate a decoro geometrico giallo paglierino, blu e mattone quasi a ricordare meravigliose vetrate di una chiesa contemporanea (non a caso il secondo boss è un vero e proprio rabbino).


Due ambientazioni, due stili differenti, due generi cinematografici: gli anni'70 e la commedia; gli anni'30 e il gangster-movie.

martedì 27 luglio 2010

Adottaunprototipo: il valore delle idee

Nell'era dei social network, della partecipazione condivisa e del protagonismo non più di pochi, ma di tutti, il marketing cambia rotta e diventa relazionale.

I consumatori non sono più un gruppo non pensante di utenti da abbindolare e da ipnotizzare e la crisi, come se non bastasse, ha reso il cliente finale sempre più attento ed esigente verso l'oggetto o il servizio da acquistare.

Oggi è il tempo del consumatore ATTIVO, informato, critico e partecipativo: vuole e deve far sentire la sua voce.

Il prodotto non viene più imposto dall'alto, è il cliente stesso che decide cosa è di moda, cosa fa tendenza e cosa è meritevole di essere lanciato sul mercato cercando sempre più spesso un contatto diretto con l'azienda produttrice o con l'ideatore del progetto.

Possiamo chiamarlo consumismo collaborativo ed è l'iter che oggi porta sempre più ad una collaborazione, appunto, tra l'ideatore del progetto, l'azienda produttrice e il consumatore finale dell'oggetto messo sul mercato.

Da questi nuovi mantra del marketing contemporaneo, prendono vita in Italia nuovissime realtà, che pur con finalità differenti, puntano ad un coinvolgimento totale dell'utente finale nella realizzazione di prodotti di design.

Il luogo di incontro: il web... naturalmente!

cubic comodino design con3studio (immagine tratta dal sito www.cropdesign.it)


www.adottaunprototipo.com prende forma a Torino nel 2009, da un'idea di cropdesign, studio di design e incubatore di idee e di prodotti di design realizzati in edizione limitata utilizzando materiali sostenibili ed ecologici. Il sito in questione ha come obiettivo principale mettere in contatto diretto i designers con gli utenti finali, le imprese artigiane e le aziende produttrici.

In vendita non ci sono prodotti seriali o servizi, ma prototipi da adottare.

Tutto è iniziato da una riflessione scaturita dall'esperienza diretta delle designers fondatrici dello studio crop, Elena Belfiore e Giusi Rivoira, e dalla consapevolezza che la prima grande difficoltà per la realizzazione di un prototipo da un progetto di design è quella di reperire fondi per trasformare il progetto da idea sulla carta a oggetto fisico da mostrare ad acquirenti, fotografare o esporre presso fiere di settore.
mobilo design con3studio (immagine tratta dal sito www.cropdesign.it)

Quindi l'obiettivo non è creare una produzione, ma trovare acquirenti disposti a scommettere sul valore delle idee, finanziado la realizzazione fisica del "primo pezzo".

Funziona così: il designer propone il progetto allo staff di adottaunprototipo, se viene accettato, l'idea viene pubblicata sul sito e messa in "adozione"; l'adottante sceglie il progetto che più lo incuriosisce, che lo colpisce emotivamente e che ritiene meritevole di essere realizzato e paga il costo del prototipo; il designer realizza l'oggetto, lo usa per esposizioni, fiere e servizi fotografici e infine lo consegna al legittimo proprietario (l'adottante) accompagnato da un certificato di autenticazione.

Il prototipo in questione, anche se dovesse essere messo in produzione, rimane comunque un pezzo unico, realizzato a mano da esperti artigiani con la garanzia della produzione made in Italy. L'adottante, se è un privato, potrà sempre dire di possedere il numero 0 e di aver contribuito alla scoperta e alla nascita di un nuovo talento del design, se è un' azienda in questo modo può testare il mercato e il designer impiegando un minimo investimento e con rischi d'impresa ridotti al minimo.

Tra gli oggetti in adozione presenti sul sito adottaunprototipo, spiccano per pulizia del disegno e versalità nell'utilizzo, i progetti di con3studio come "cubic comodino", comodino due in uno composto da un cubo in legno con ripiani e un pouff morbido in tessuto che se accostato al comodino ne completa la forma geometrica di base; e i progetti di Officine Multiplo come "snodo" un portabottiglie modulare che funziona sia come portabottiglie singolo per la tavola, sia unito ad altri per formare una comoda cantenetta.

In questo modo l'idea di design viene sostenuta per tutto il suo percorso preindustriale: una vera e propria adozione a distanza con il privilegio di essere infine proprietario di un oggetto unico e irripetibile.

mercoledì 14 luglio 2010

CarbonArt: morbide visioni estetiche

Alla combinazione di alto design, ricerca strutturale e eccellenza nella lavorazione artigianale della fibra di carbonio di Nerocarbonio, di cui abbiamo parlato nel precedente post, si contrappongono però altre realtà, più artigianali, meno industrializzate, il cui valore artistico dei prodotti è indiscusso.

Il marchio CarbonArt, fondato dall'artista Federico Villani, appassionato di chimica e attento conoscitore della lavorazione dei materiali compositi quali il diolene e la fibra di carbonio, usualmente utilizzati nella costruzione di telai per canoe o kayak, è caratterizzato da una linea di orologi da parete artistici scaturiti dalla modellazione in maniera totalmente manuale di pannelli differenti di fibra di carbonio attraverso l'utilizzo di speciali resine indurenti.

Pubblicazione delle immagini gentilmente concessa dall'artista Federico Villani
Un omaggio agli "orologi molli" di Salvador Dalì, la "Time series" di Federico Villani si distingue grazie ad oggetti di grandi e piccole dimensioni dove la fibra di carbonio anche se irrigidita dalle resine si declina in una moltitudine di riccioli e drappeggi, linee sinuose dal forte gusto baroccheggiante, in alcuni casi l'effetto frastagliato-non finito fa quasi pensare che la materia plasmata sia un sacco di yuta dipinto di nero.
Pubblicazione delle immagini gentilmente concessa dall'artista Federico Villani
Interpretata dall'industria del design in forme pure e assolute, nel mondo artistico la fibra di carbonio perde la sua forza strutturale, la sua essenzialità materica, per dare spazio a nuove sensazioni e a nuovi estetismi: il rigido diventa morbido, il chiaro-scuro luminoso e tecnico diventa un' opaca scala di grigi.
Pubblicazione delle immagini gentilmente concessa dall'artista Federico Villani
Il materiale strutturale per eccellenza, simbolo di leggerezza abbinata a forte resistenza, diventa decorazione pura, quasi un morbido tessuto come i marmi scolpiti a drappeggio dai grandi maestri rinascimentali e barocchi.

Gli orologi da parete della linea "Time series" di CarbonArt sono in vendita in esclusiva sul sito http://www.habitatdecor-to.com nella sezione DESIGN&FASHION.

Nerocarbonio lighting design: nuovi sistemi illuminanti per un design tecnologico ed essenziale

Un'elevata resistenza meccanica, bassa densità, forte capacità di isolamento termico e resistenza agli agenti atmosferici oltre a buone capacità ignifughe hanno reso la fibra di carbonio il materiale principe nella costruzione di telai per l'industria automobilistica, navale, aerospaziale e aeronautica.

Da questo background e dalla conoscenza tecnica delle proprietà di questa incredibile materia prima, trasformata in "tessuto" per la prima volta nel 1969 dalla Carr Reinforcements, nasce la sua applicazione nel mondo del design: un mondo sempre in movimento, alla estenuante ricerca di nuove suggestioni creative e nuovi materiali da sperimentare.

Primo fra tutti, il marchio tutto italiano Nerocarbonio lighting design: l'unico, credo in tutto il mondo, ad aver avviato sistematicamente una produzione di lampade e oggetti di design per la casa, utilizzando come prevalente materia prima la fibra di carbonio, unendo l'abilità creativa dei designer ad una conoscenza decennale della lavorazione artigianale del materiale.

Prendono così forma oggetti unici, forme innovative, minimali, leggerissime e pure.

Ball ap design Nerocarbonio for Vetreria Vistosi s.r.l.

Le caratteristiche funzionali del materiale e dell'oggetto stesso, che per definizione deve essere fruito, si combinano egregiamente alla bellezza e alla purezza delle forme per lampade tecniche, ma semplici, eleganti e dalle forme geometriche basiche e rassicuranti: il rettangolo, il quadrato, il cilindro, la semisfera per eleganti effetti "eclisse".

Ball and Dream ap design Nerocarbonio for Vetreria Vistosi s.r.l.

Ideali per ambienti minimali e metropolitani, grazie all'estrema essenzialità delle forme tutti i prodotti del catalogo si collocano perfettamente anche in ambienti country, classici o neo-barocchi, dimostrando versatilità estreme di utilizzo, nonostante siano per composizione strutturale così lontani dalla tradizione.

Zero and Jump pt design Nerocarbonio for Vetreria Vistosi s.r.l.

Dal genio di uno dei soci fondatori della Nerocarbonio, Alberto del Biondi, attento conoscitore delle potenzialità dei nuovi materiali declinate nella creazione di nuovi brand, nascono nel 2009 nuove applicazioni della fibra di carbonio, questa volta maggiormente legate all'arredo e all'interior design.

Si parte da "Plane water" un lavabo leggerissimo e di grandi dimensioni, dal design essenziale e che deve la sua caratteristica principale all'utilizzo di piani inclinati per portare l'acqua allo scarico in maniera inusuale, creando sbalzi e sospensioni spiazzanti;

Twin design Alberto del Biondi (Immagine tratta dal sito http://www.albertodelbiondi.com)

sempre della serie bagno "Twin" wc e bidet sospesi, gemelli nella forma, totalmente nero carbonio e dotati di luci di cortesia all'apertura del coperchio/tavoletta per gli amanti del vero lusso tecnologico anche nel momento più intimo (un pò eccessivo... non vi pare?);
 "Director" design Alberto del Biondi (Immagine tratta dal sito http://www.albertodelbiondi.com)
di tutt'altro respiro e di un eleganza raffinata la sedia regia "Director", leggerissima ma strutturalmente complessa (anche se non lo dimostra affatto!);
 "Canneto" design Alberto del Biondi (Immagine tratta dal sito http://www.albertodelbiondi.com)
e per finire un progetto ancora una volta legato al mondo della luce in e outdoor "Canneto", lampada da terra che unisce la fibra di carbonio alla fibra di vetro su tubi di varie dimensioni innestati su una lunga base rettangolare, permettendo effetti luminosi delicati e sfumati, fortemente smaterializzanti.

Il catalogo prodotti della linea Nerocarbonio lighting design distribuito da Vistosi si può trovare in vendita su www.habitatdecor-to.com.

lunedì 14 giugno 2010

Carlo D'Oria - Ferite - a cura di Marina Gnocchi


In mostra presso la Galleria “MOMUS arte e design” in via Rocciamelone 12/D a Torino, Carlo D’Oria propone una serie di sculture e installazioni sintesi del lavoro svolto in questi ultimi anni. Carta, bronzo, resine, marmo e legno per esprimere con materiali differenti e differenti dimensioni il tema nodale che da sempre caratterizza l’opera dello scultore: l’Uomo, le sue passioni, le sue contraddizioni, solo e in relazione con gli altri, un universo infinito di individui differenti nelle pose e nell’atteggiamento ma uniti da un unico destino comune.  Piccoli esseri persi nella solitudine, nel dolore, nella passione della vita “ in bilico su un bordo pronto a sconfinare nel baratro o in equilibrio perplesso sul punto più alto del mondo, si rivelano nella loro reale consistenza: essi, gravati dal passato della loro storia e dalla loro indifferenza ignave, sono in realtà pesanti, tanto da infossare la materia, scavandola, sotto il peso del loro stesso riflesso, diventando concreti persino nella loro ombra. L’artista coglie il momento più intimo e nascosto di uomini che, infinite repliche di Dorian Gray, scoprono con sorpresa come il ritratto loro e del loro mondo sia stato deformato dalla turpitudine. La loro ombra si fa sangue, o forse il sangue stesso – divenuto coscienza – si concretizza in forma umana. Lo scultore ci rivela per quello che siamo: una molteplicità immensa di creature vive, stanche, gobbe, simili nel loro anonimato e paradossalmente uniche” (Marina Gnocchi, storica dell’arte e curatrice).

Inaugurazione: Mercoledì 23 giugno 2010 dalle ore 18,30

Location: MOMUS arte e design
                Via Rocciamelone 12/D
                10143 Torino (TO)

Tel.  011-0568932
www.momustorino.com

Periodo mostra: dal 23 giugno al 17 settembre 2010

Ingresso LIBERO

Orari:  Lun-Ven   10:00-13:00  14:30-18:30
           Sabato su appuntamento.

Per informazioni: info@momustorino.com

In occasione dell’ evento “We Camp” nei giorni 26-27 giugno 2010 la galleria sarà aperta tutto il giorno con i seguenti orari sabato 26 10:00-23:00; domenica 27 10:00-13:00  15.30-19:30.

Ufficio stampa e Organizzazione:
Associazione culturale MOMUS arte e design

martedì 8 giugno 2010

Toolboxoffice: nuove realtà di coworking a Torino

Nato a San Francisco nel 2005 da un'idea di Brad Newberg, un lavoratore freelance che voleva unire le comodità e la cooperazione tipiche dell'ufficio da posto fisso all'indipendenza, autonomia e flessibilità del lavoro autonomo, il coworking risponde alle esigenze di migliaia di home-worker e ai lavoratori autonomi contemporanei, in continuo movimento con modalità lavorative in veloce trasformazione.
Il coworking offre tutti i confort di un ufficio attrezzato in tutto e per tutto e tutta la libertà del lavoro da libero professionista.

Un posto scrivania in affitto, un ufficio a ore!!! Dirà qualcuno, ma non si presenta solo come condivisione di spazi fisici per il lavoro: il coworking è in linea con il mondo moderno, caratterizzato dalla flessibilità del lavoro e dominato dal concetto di social network, alla maniera di facebook, dove condivisione e community danno un senso nuovo di appartenenza.

Una contemporanea agorà, dove ci si scambiano idee, si creano sinergie, un incubatore d'impresa, una cooperativa contemporanea dove liberi professionisti possono trovare una location lavorativa, senza l'incombenza delle spese di struttura iniziali, e nello stesso tempo, una rete di altri professionisti con i quali confrontarsi e magari avviare collaborazioni proficue.

In Italia il concetto di coworking viene sperimentato naturalmante a Milano con il progetto Cowo dedicato a chi è stanco di lavorare da casa: nato quasi per caso su iniziativa di Massimo Carraro dell'agenzia Monkey Business, oggi Cowo project è un vero e proprio franchising del genere con 34 spazi disseminati in tutta Italia dove la location lavorativa è a disposizione dalle poche ore al giorno a mesi interi con disponibilità di postazioni scrivania 24 ore su 24, 7 giorni su 7 a volte anche con posto letto annesso per lavoratori nomadi al 100%. 

 Il coworking approda a Torino l' 8 aprile 2010 con l'inaugurazione ufficiale del Toolboxoffice:  in un ex edificio industriale degli inizi del '900, 1000mq suddivisi in una serie di scatole conteneti differenti spazi funzionali progettati dalla designer di fama internazionale Caterina Tiazzoldi, docente presso la Columbia University di New York.
La reception comune al centro, collega i due bracci dell'edificio: quello dedicato strettamente alla funzione lavoro composto da una grande sala rettangolare con 44 postazioni lavoro total white, una serie di sale riunioni autonome dove ricevere clienti in completa privacy, una sala stampanti e copiatrici condivise in rete e box insonorizzati per telefonare in completa autonomia e libertà;
il secondo braccio è invece dedicato al relax, all'accoglienza più informale dei clienti con  una sala relax dove prendere caffè e una lounge come sala d'attesa, ambienti rilassanti e coloratissimi. 
Il tutto total white con sprazzi di verde acido, arancio e blu elettrico per un ambiente giovane e dinamico, ma allo stesso tempo accogliente con un attenzione particolare all'ecocompatibilità dei materiali da costruzione utilizzati come il sughero e il caucciù per rivestimenti e parti insonorizzate.
Il coworking a Torino è sì spazio lavoro, ma anche spazio di rappresentanza per unire il singolo alla colettività, il locale alla globalità: un progetto sostenibile, forse anche per rispondere alla crisi economica odierna, e comunque in linea con un nuovo concetto di lavoro (flessibile, autonomo, nomade) ma animato anche dallo spirito di collaborazione e dal bisogno umano di fare comunità.

La condivisione di spazi lavorativi diventa chiave d'accesso per nuove opportunità, relazioni professionali più agevolate, nuove risorse e nuove idee.

venerdì 28 maggio 2010

Henry glass e Ugo Nespolo: vetri artistici per porte da ammirare come opere d'arte.

Il 19 maggio scorso presso lo SpazioCrispitre a Milano, la Henry glass, azienda leader italiana nella produzione di porte in vetro per interni di prestigio, ha presentato con un evento artistico culturale, la nuova collezione 2010 della linea VETROVENETO concepita in collaborazione con l’artista piemontese di fama internazionale Ugo Nespolo.

Dopo Alessandro Mendini e Bruno Munari, solo per citarne alcuni, continua l’interesse alla cooperazione della Henry glass con le firme più prestigiose del panorama artistico e del design per creare collezioni di porte da ammirare e, come in occasione della presentazione del nuovo catalogo, da esporre come vere e proprie opere d’arte.
 (Foto gentilmente concesse da Henry glass company)
Figure composte e ricomposte, mosaici coloratissimi, numeri e lettere che si articolano in frasi infinite, un forte accento trasgressivo, ma nello stesso tempo ironico e divertente: così Ugo Nespolo interpreta artisticamente le porte in vetro Henry glass, fedele più che mai al dettato delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita” (di tutti i giorni).

Dalla sua fervida e coloratissima fantasia nascono due tipologie di composizioni, che fondono gli effetti di luce dei mosaici alla purezza del graphic design, con il quale l’artista si è più volte relazionato, facendo emergere così le due vere anime della Henry glass: l’attenzione alla lavorazione artigianale, sperimentando però sempre nuovi metodi industriali e tecniche di produzione all’avanguardia, per raggiungere qualità elevate e bellezza estetica.
 (Foto gentilmente concesse da Henry glass company)
Numbers, Golden cup, Si bemolle, Funny face: questi i quattro nuovi decori mosaicati che caratterizzano la prima tipologia di ornamenti creati dall’artista. Colori intensi, traslucidi, tratti fortemente geometrizzati, interpretazioni oniriche e visioni suggestive, caratterizzano le formelle artistiche realizzate a mano componendo mosaici di smalto, oro e sagome di vetro. L’incastonatura a vivo nel vetro della porta rende queste formelle protagoniste assolute, per un ambiente elegante e prestigioso.
 (Foto gentilmente concesse da Henry glass company)
Come numeri o frasi su una lavagna colorata, i quattro decori grafici della seconda tipologia invece, si inseriscono sul vetro della porta con due tecniche differenti: come incisioni sabbiate su vetro trasparente o satinato o come decori specchiati argento su vetro laccato, per un effetto metropolitano, contemporaneo e altamente personalizzabile.
 (Foto gentilmente concesse da Henry glass company)
Il tutto presentato come un vero e proprio percorso museale, dove le porte, protagoniste assolute, diventano opere d’arte da ammirare come pezzi unici: ancora una volta la Henry glass si distingue per gusto e raffinatezza nella scelta dei collaboratori artistici e della location di presentazione.

Con Henry glass e Ugo Nespolo l’arte e il design entrano a far parte della vita quotidiana creando ambienti eleganti e sofisticati o coloratissimi e ironici.


venerdì 21 maggio 2010

IVDESIGN.IT: Complementi d’arredo, linee sinuose per un design modulare.

Nata nel 2007 su progetto dello studio Vianello Braga Rosa Architetti di Vicenza, la collezione IVDESIGN.IT  si compone di una serie di complementi d’arredo dalle linee basiche e dai colori essenziali del bianco, nero e trasparente. Il principio ispiratore dello studio è la famosa frase di Plinio Il Vecchio “ Nulla dies sine linea” reinterpretata in “ nessun giorno senza aver progettato qualcosa”. I progetti  IVDESIGN.IT esplorano i diversi locali della casa, creando un concetto architettonico di spazio interno che tocca tutti gli ambienti : una serie di complementi d’arredo artigianali, in metacrilato o in ferro e legno, i primi adatti anche ad ambienti esterni.

"Pi" sedia e "System" libreria design Vianello Braga Rosa Architetti, 2009
 
Nel 2009 la IVDESIGN.IT approda al Salone Satellite con una serie di complementi d’arredo caratterizzati dal materiale, il metacrilato, e dalla forma base del rettangolo: una lunga fascia continua in materiale termoplastico che  piegandosi e modellandosi dà forma a sedute essenziali, a tavoli e tavolini semplici e minimali e alla libreria “SYSTEM” formata dalla ripetizione di moduli base quasi a creare un alveare per una soluzione componibile, da posizionare in libertà e da ripetere all’infinito.



















Cucina "K01" design Vianello Braga Rosa Architetti, 2009

Nello stesso anno viene presentato il progetto cucina K01: concepita come isola essenziale e pulita da abbinare magari ad armadiature contenitive in stile, contiene  gli elementi basilari dell’ambiente cucina: il lavello e il piano lavoro per un effetto di leggerezza assoluta e praticità.





















Lavandino "L04" design Vianello Braga Rosa Architetti, 2010

Con il 2010, in risposta alla richiesta fatta dal Cosmit, organizzatore del Salone Satellite, ai giovani designer di cimentarsi nell’ideazione di progetti legati alle categorie espositive biennali, nasce il progetto L04: lavabo per ambiente bagno in acciaio verniciato. Minimalista e puro come l’acqua, riprende l’essenzialità dei vecchi lavatoi esterni e, come per le altre produzioni, prevale la linearità, la fascia unica che piegandosi all’infinito, come un foglio di carta, crea l’oggetto d’uso.


















"You&Me" panca+tavolo design Vianello Braga Rosa Architetti, 2010
Di gusto fortemente anni’60, sono invece i nuovi tavoli e panche del catalogo 2010, con struttura in tubolare metallico e piano in legno laccato. Mentre la linea precedente è caratterizzata da una struttura notevolmente geometrizzante con spigoli vivi in ferro verniciato “ammorbiditi” dal piano in metacrilato o legno curvato, in questo caso è la struttura ad arrotondarsi e piegarsi in contrasto con un piano rigido a spigoli vivi. Questo è evidente in maniera preponderante nella coppia tavolo-panca You&Me : due figure trapezoidali opposte che insieme si completano, formando idealmente un unico oggetto. Un tavolo che contiene due panche, il bianco e il nero, un’ unione di forme complementari che ne permettono, volendo, la moltiplicazione giungendo a forme regolari rettangolari.


















"T Space" tavolo design Vianello Braga Rosa Architetti, 2010
Il progetto T SPACE invece ci porta in un mondo extraterrestre: un piano tondo in legno laccato, sorretto da una serie di tubi metallici inclinati. Una struttura portante studiata per essere moltiplicata all’infinito, per poter supportare piani più grandi o ellittici, riuscendo tuttavia a mantenere un aspetto esile e sottile.

Tutta la linea IVDESIGN.IT è disponibile in esclusiva su www.habitatdecor-to.com, negozio online di complementi d’arredo e illuminazioni di fatturazione artigianale e di design.