martedì 27 luglio 2010

Adottaunprototipo: il valore delle idee

Nell'era dei social network, della partecipazione condivisa e del protagonismo non più di pochi, ma di tutti, il marketing cambia rotta e diventa relazionale.

I consumatori non sono più un gruppo non pensante di utenti da abbindolare e da ipnotizzare e la crisi, come se non bastasse, ha reso il cliente finale sempre più attento ed esigente verso l'oggetto o il servizio da acquistare.

Oggi è il tempo del consumatore ATTIVO, informato, critico e partecipativo: vuole e deve far sentire la sua voce.

Il prodotto non viene più imposto dall'alto, è il cliente stesso che decide cosa è di moda, cosa fa tendenza e cosa è meritevole di essere lanciato sul mercato cercando sempre più spesso un contatto diretto con l'azienda produttrice o con l'ideatore del progetto.

Possiamo chiamarlo consumismo collaborativo ed è l'iter che oggi porta sempre più ad una collaborazione, appunto, tra l'ideatore del progetto, l'azienda produttrice e il consumatore finale dell'oggetto messo sul mercato.

Da questi nuovi mantra del marketing contemporaneo, prendono vita in Italia nuovissime realtà, che pur con finalità differenti, puntano ad un coinvolgimento totale dell'utente finale nella realizzazione di prodotti di design.

Il luogo di incontro: il web... naturalmente!

cubic comodino design con3studio (immagine tratta dal sito www.cropdesign.it)


www.adottaunprototipo.com prende forma a Torino nel 2009, da un'idea di cropdesign, studio di design e incubatore di idee e di prodotti di design realizzati in edizione limitata utilizzando materiali sostenibili ed ecologici. Il sito in questione ha come obiettivo principale mettere in contatto diretto i designers con gli utenti finali, le imprese artigiane e le aziende produttrici.

In vendita non ci sono prodotti seriali o servizi, ma prototipi da adottare.

Tutto è iniziato da una riflessione scaturita dall'esperienza diretta delle designers fondatrici dello studio crop, Elena Belfiore e Giusi Rivoira, e dalla consapevolezza che la prima grande difficoltà per la realizzazione di un prototipo da un progetto di design è quella di reperire fondi per trasformare il progetto da idea sulla carta a oggetto fisico da mostrare ad acquirenti, fotografare o esporre presso fiere di settore.
mobilo design con3studio (immagine tratta dal sito www.cropdesign.it)

Quindi l'obiettivo non è creare una produzione, ma trovare acquirenti disposti a scommettere sul valore delle idee, finanziado la realizzazione fisica del "primo pezzo".

Funziona così: il designer propone il progetto allo staff di adottaunprototipo, se viene accettato, l'idea viene pubblicata sul sito e messa in "adozione"; l'adottante sceglie il progetto che più lo incuriosisce, che lo colpisce emotivamente e che ritiene meritevole di essere realizzato e paga il costo del prototipo; il designer realizza l'oggetto, lo usa per esposizioni, fiere e servizi fotografici e infine lo consegna al legittimo proprietario (l'adottante) accompagnato da un certificato di autenticazione.

Il prototipo in questione, anche se dovesse essere messo in produzione, rimane comunque un pezzo unico, realizzato a mano da esperti artigiani con la garanzia della produzione made in Italy. L'adottante, se è un privato, potrà sempre dire di possedere il numero 0 e di aver contribuito alla scoperta e alla nascita di un nuovo talento del design, se è un' azienda in questo modo può testare il mercato e il designer impiegando un minimo investimento e con rischi d'impresa ridotti al minimo.

Tra gli oggetti in adozione presenti sul sito adottaunprototipo, spiccano per pulizia del disegno e versalità nell'utilizzo, i progetti di con3studio come "cubic comodino", comodino due in uno composto da un cubo in legno con ripiani e un pouff morbido in tessuto che se accostato al comodino ne completa la forma geometrica di base; e i progetti di Officine Multiplo come "snodo" un portabottiglie modulare che funziona sia come portabottiglie singolo per la tavola, sia unito ad altri per formare una comoda cantenetta.

In questo modo l'idea di design viene sostenuta per tutto il suo percorso preindustriale: una vera e propria adozione a distanza con il privilegio di essere infine proprietario di un oggetto unico e irripetibile.

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